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UNIRE I CATTOLICI PER IL PAESE
Al convegno nazionale del Mcl si è parlato della crisi e della distruzione del tessuto economico-sociale operato dalla politica negli ultimi vent’anni. Ricomporre la testimonianza e l’impegno dei cattolici è un imperativo.
Si è concluso nel mese di settembre l’annuale seminario di Senigallia, una tre giorni del Mcl che ogni anno si sofferma su problemi di grande interesse della vita nazionale. Al convegno hanno partecipato anche dirigenti pavesi. Le giornate di studio hanno riguardato la situazione di crisi italiana e la necessità di un rinnovato impegno dei cattolici nella vita pubblica.
Oggi aiutare Monti è la contingenza! Noi sosteniamo il governo Monti? Si, non l’uomo in se, ma il modello, la sobrietà, la capacità di prendersi responsabilità impopolari. Continuare il cammino di ricostruzione del Paese e costruire un soggetto riformatore con cui rinnovare la politica italiana è un passo obbligato. Questa è la sintesi di quanto emerso dai dirigenti a Senigallia.
La classe politica è debole e inconcludente e i cattolici nel pre-politico ci stanno stretti; ci dicono che siamo bravi ma poi lo Stato riduce progressivamente il nostro spazio senza valorizzare le capacità del terzo settore sia in campo economico che occupazionale; questa deriva relega l’associazionismo e il sociale in un ambito marginale.
Le forze sociali cattoliche hanno chiaramente detto di voler rispondere all’appello del Santo Padre e dei Vescovi e hanno condiviso la necessità di lavorare per un impegno sociale riformatore.
Nella città adriatica, dove per altro è nato il Forum delle associazioni del mondo del lavoro, il Mcl ha compiuto con coraggio scelte che in futuro si dimostreranno di grande rilievo socio politico; la necessità che i cattolici impegnati riprendano coscienza della loro responsabilità e del loro ruolo nella società. Essere divisi sui valori di riferimento, dalla bioetica alla giustizia sociale, è il peccato più grande dei cattolici, peccato che ha impedito di fare politica per anni. Va quindi superato questo bipolarismo valoriale: i cattolici democratici a difendere i valori della solidarietà e dello stato sociale, i cattolici liberali quelli della famiglia e della vita.
La possibilità di unire i cattolici passa attraverso un atto di reciproca generosità e soprattutto nella piena adesione alla dottrina sociale della Chiesa.
Noi del Mcl abbiamo superato molti steccati ed oggi proponiamo una collaborazione proficua a tutti coloro che vogliono cambiare il paese. Lavoreremo, insieme a tutte le organizzazioni che fanno riferimento al Forum delle associazioni cattoliche, per dare un contributo reale al bene comune.
Le ideologie che hanno imperversato nell’ultimo ventennio si sono esaurite, così come l’economia neoliberale ha di nuovo perso, ma una moderna economia sociale di mercato può risolvere i problemi della giustizia sociale e dello sviluppo sostenibile.
Il nostro obiettivo non è la ricerca di uno spazio politico; quello che ci muove è l’amore per il nostro paese e la convinzione che i valori cristiani di solidarietà, di democrazia, di libertà e di pace possano unire e non dividere.
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