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Contratti a termine: le modifiche del DL Lavoro
Con il DL n. 76/2013, il legislatore ha apportato alcune modifiche alla disciplina del lavoro, con particolare riguardo al contratto a termine. Come noto, infatti, la riforma del lavoro (legge n. 92/2012) ha introdotto numerose norme che hanno irrigidito il mercato del lavoro: con il nuovo DL, convertito recentemente con legge n. 99/2013, sono state introdotte alcune modifiche al fine di semplificare maggiormente le scelte del datore di lavoro. In particolare, il DL lavoro ha agito secondo due principali direttive:
1. ridurre la rigidità della disciplina del lavoro, e in particolare quella del lavoro a termine;
2. introdurre agevolazioni per ridurre il costo del lavoro (in particolare, con l’articolo 1 viene previsto uno sgravio contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato).
Con la presente trattazione 'La lente sul fisco' analizza le nuove disposizioni relativamente ai rapporti a termine, tra cui si ricorda in particolare la possibilità di prorogare i rapporti acausali, che potranno essere utilizzati in ogni circostanza prevista dalla contrattazione collettiva. In materia di “stop and go” tra
contratti a termine, viene prevista una nuova modifica ai termini dilatori, che ora vengono fissati a 10 - 20 giorni a seconda della durata del contratto a termine.
Nell'approfondimento a cura di 'La lente sul fisco', sono presenti tabelle comparative che propongono la situazione normativa prima della riforma del lavoro, dopo la riforma del lavoro, e dopo il DL 76/2013.
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